domenica 27 dicembre 2009

Questa è lucida follia!?!

In questi giorni due casi han “sconvolto” l’opinione pubblica italiana. Due episodi che hanno una matrice comune: la follia. Ma cosa è la follia, in realtà..
Wikipedia definisce la follia come “mancanza di adattamento che il malato mostra nei confronti dell'ambiente”…ok….ma siamo convinti che Tartaglia e la Maiolo (la donna che ha tentato di placcare il Papa, nda) siano realmente folli?
Ma per dovere di cronaca ricostruiamo i fatti.
1) Caso Tartaglia-Berlusconi: è una domenica pre-natalizia nel cuore pulsante di Milano, la gente si affolla per le strade alla ricerca dei regali ed il nostro premier organizza la sua solita kermesse finto-politica in piazza Duomo. Finito il suo solito discorso contro la forte spinta pessimista/comunista in Italia, scende, come è tradizione, fra i suoi sostenitori per stringere mani e dispensare miracoli. Ma non tutto va come sempre. Fra i suoi discepoli si è nascosto Massimo Tartaglia, “armato” del tipico souvenir del Duomo, che appena visto passare Silvio, con una mira da far invidia ad un lanciatore di baseball, lo prende in piena faccia. Colpito duro, Rocky viene trasportato nell’auto presidenziale, soccorso, si rialza e con uno sguardo da pugile quasi al KO, guarda intorno a sé, mentre le guardie del corpo allontanano Tartaglia dalle grinfie dei fedeli, già pronti al linciaggio.
2) Caso Ratzinger-Maiolo: è la Vigilia di Natale. Il pastore tedesco entra in San Pietro pronto ad officiare la messa. Mentre percorre la navata centrale, una donna, tale Susanna Maiolo, scavalca le transenne e cerca di abbracciare il Papa. Quest’ultimo, temprato dal periodo come recluta nell’esercito tedesco anni ‘30/40, riesce a evitare il peggio. Cosa che il Cardinal Etchegaray, in quegli istanti accanto al Papa, non fa, rompendosi un femore.
Questi due casi, avvenuti nell’arco di due settimane, mi hanno fatto riflettere. Ma è forse pazzia la loro? O son loro ad essere lucidi, mentre noi siamo assopiti e drogati da questo mondo?
A voi la risposta.


Andrea Cazzato

lunedì 14 dicembre 2009

Live Jukebox: "Comfortably Numb" by Pink Floyd

Quello che sto per presentare oggi necessita davvero di poche parole essendo un capolavoro assoluto della musica leggera.
"Comfortably Numb" è un brano tratto da "The Wall" del 1979, uno dei capolavori di sempre dei Pink Floyd.
Composta dal chitarrista David Gilmour e da Roger Waters, questa canzone è stata causa di un acceso diverbio tra i due autori, con Gilmour che avrebbe voluto una scrittura più rock mentre Waters, vincitore della diatriba, la preferiva con l'arrangiamento che poi l'ha resa celebre in tutto il mondo. In realtà il brano avrebbe dovuto trovare posto nel primo album solista del chitarrista ma poi si è preferito lavorare il demo iniziale con i restanti membri del gruppo. Waters ha poi aggiunto il testo che racconta una parte della storia di Pink, il protagonista dell'omonimo film ispirato proprio all'album della band di Cambridge, che non riesce a reggere la pressione della vita da rockstar e viene colto da malore nella sua camera d'albergo, proprio poco prima di salire sul palco per un'esibizione. Comfortably Numb assume così i connotati di un vero e proprio dialogo tra il dottore (interpretato da Waters nella canzone) e Pink (Gilmour). Questa storia sembra aver preso ispirazione da un episodio realmente accaduto a Roger Waters durante il precedente tour di Animals nel '77.
Come sempre, ora vi lascio all'ascolto del pezzo e a quello che è stato definito da molti l'assolo di chitarra più bello dell'intera storia del rock.




Luca Praino

lunedì 30 novembre 2009

Un maggiordomo scrive libri. Sogno proletario??


Nel precedente articolo sul caso Marrazzo e sull’influenza A si è parlato del potere che l’informazione ha sulla opinione pubblica.
Ma chi è il re dell’informazione italiana? Chi è il gran cerimoniere dei dibattiti televisivi? Chi da oltre 10 anni decide e discute delle vicende politiche e non del nostro Paese? Sì, è proprio lui, un uomo, un plastico di Cogne. Con il suo Porta a Porta, Bruno il maggiordomo ha fatto le sue fortune, ci ha regalato perle di fantastica televisione verità: le interviste fatte ai terremotati, il risotto di D’Alema e il contratto con gli italiani, sono solo degli esempi, ma potrei citarne milioni.
Solo che, il buon Vespa, non si limita a straziarci solo col suo programma d’ “approfondimento”; ha anche velleità da scrittore. Chi non ricorda capolavori del calibro di "L'amore e il potere", "Da Rachele a Veronica, un secolo di storia italiana". Quanto nei giorni scorsi il suo libro è entrato nelle nostre trasmissioni televisive preferite con delle “sconvolgenti” anticipazioni???
Straziante. Ma una buona idea per il Natale: se qualcuno volesse fare la brace oppure ci tenesse a fare Natale col camino…


Andrea Cazzato

mercoledì 25 novembre 2009

L'ARTE DI AMARE - 1^ PARTE

Molti, sicuramente avranno letto "L'Arte di Amare" di Erich Fromm, un grande classico che ruota attorno al grande dilemma dell'Amare (semmai ci fosse bisogno di spiegare cosa significa AMARE...e non a caso, l'autore divide l'opera in TEORIA e PRATICA).
"E' l'amore un'arte..oppure una piacevole sensazione...qualcosa in cui imbattersi è questione di fortuna?". Qui si contempla la prima ipotesi.
Si avverte un grande bisogno di Amore eppure nessuno crede che ci sia qualcosa da imparare in materia d'amore...atteggiamento che si basa su diverse premesse:
- La maggior parte della gente ritiene che amore significhi "essere amati", anziché amare...
- Si suppone che il problema dell'amore sia il problema di un oggetto, non di una facoltà...
- Spesso si confonde l'esperienza iniziale d'innamorarsi e lo stato permanente di essere innamorati...
Erich Fromm afferma che l'Amore è un'Arte, così come la vita è un'Arte...e nel delineare i passi necessari per imparare un'arte, divede il rpocessi in due parti: Teoria e Pratica...
"Ma oltre a conoscere Teoria e Pratica, c'è un terzo fattore necessario per diventare maestro in qualunque arte: NON DEVE ESSERCI AL MONDO NIENT'ALTRO DI PIÙ IMPORTANTE".


Massimiliano Murgese

venerdì 13 novembre 2009

Il "verse" della Mannoia

Il video sottostante è un frammento del concerto di Fiorella Mannoia al Gran Teatro di Roma. Ovviamente è un video musicale, ma non solo: la fulva cantautrice fa una premessa prima di suonare il pezzo(la cover di "Occhio non vede cuore non duole" di Jovanotti). La premessa è quello che in musica viene chiamato verse e consiste nella narrazione recitata che introduce la canzone. E' una tecnica usata nei musical ed anche in altri generi in altre epoche, ha subito variazioni e riacquisizioni, ma la sua funzione principale è sempre la stessa, quella di creare suspanse. Una vera e propria arte che l'artista sfrutta per creare indugio, accrescendo così l'attenzione verso la narrazione cantata. Il messaggio della Mannoia è attuale, come nella migliore tradizione del cantautorato italiano parla della vita reale e delle forme e dei simboli che ad essa attribuiamo, parla direttamente al pubblico ponendosi al suo livello, come una pari s'include nel discorso. E' un discorso che denuncia un ordine egemonico che impone il suo dominio, un ordine del quale non abbiamo immagine, ma concreta percezione. Si tratta di un'induzione a riflettere, accompagnata da un piacevole senso di unione e speranza, di credere ancora in noi come unici e veri fautori delle nostre vite, parafrasando ciò che dice la cantante, come coloro che devono riaccendere il loro fuoco interiore non ancora spento e dargli movimento.
Buon ascolto.




Purtroppo la qualità del video non è delle migliore, ma credo che converrete con me che il contenuto del messaggio è chiaramente comprensibile anche senza supporto grafico. E' proprio il caso di dire che non è la forma, ma è il contenuto quello che conta.


Eleonora Coderoni

lunedì 9 novembre 2009

IL SENSO DELLA VITA: la verità dei nostri giorni


Il percorso di vita di ognuno di noi è difficile da decifrare, perché c'è sempre "l'imprevisto" che ci fa cambiare direzione. Io lo paragono ad un bivio, ma senza senso, senza direzione da scegliere, ma molteplici strade da percorrere, dove c'è sempre un inizio e mai una fine.
Poi c'è la strada più breve, quella che in un niente si percorre, quella che, con piccoli favori, compromessi, con "lecchinaggi" vari, è la più sicura: " FUTURO CERTO".
Questo tipo di strada, qui in Italia, va molto di "moda"; a quanto pare è l'unica soluzione per ottenere qualcosa di concreto, in qualsiasi campo.
L'unica soluzione per vivere in questo oceano di squali affamati. Si può vivere solo facendo e/o ricevendo favori; "DEGLI SCAMBI CARINI DA FARE, DA CONDIVIDERE", simpatico vero?
Basta pensare alle ultime cronache riportate: per ottenere un bel voto all' università, bisogna concedere "prestazioni private" ai professori.
Bhe!!! Io devo proprio essere all'antica, perché ho dovuto studiare per ottenere qualcosa.... che strana la vita! Sarei dovuta nascere in quest'era, così sarebbe stato tutto più facile......
La verità è che la società in cui viviamo ci porta ad avere tutto e subito senza "fatica".
La verità è che siamo degli opportunisti e non abbiamo voglia di fare niente di concreto, di sincero, nei confronti di questa società fasulla, dove si sente di tutto, senza più scalpore.
Oggi è raro trovare delle persone che sono disposte ad imparare, a recepire le "fatiche" dei nostri avi. Queste persone dovrebbero darci un grande insegnamento: Amare ciò che si vuol fare realmente nella vita; Amare se stessi e le persone che ci circondano; Amare l'ambiente, perché è fondamentale vivere in una società pulita non solo esternamente, ma anche interiormente. Amiamo noi stessi e non distuggiamo questo mondo ricco di meraviglie.


Anna Murgese

giovedì 5 novembre 2009

Piccoli passi nel sentiero del gusto


Un luogo comune che spesso si sente dire è: "è facile cucinare, basta avere tempo". Ogni volta che mi capita di ascoltare ragionamenti del genere, mi si rizzano i capelli. Realizzare una buona pietanza è come conquistare l'oggetto del nostro passionale desiderio. Ci vuole pazienza, dedizione, un occhio particolarmente attento ma soprattutto la scelta di ingredienti di buona qualità. Chi vuole un uomo o una donna di seconda scelta? Allo stesso modo, per esempio, è meglio fare il sugo con il basilico fresco piuttosto che con quello liofilizzato. Sembrerà un esempio banale, ma vi assicuro che il sapore cambia radicalmente. A tal proposito, prima di arrivare alla composizione di piatti gustosi, di bell'aspetto e che abbiano l'effetto desiderato sul nostro partner, bisogna avere conoscenze di base sugli ingredienti, in particolare quelli che hanno le giuste componenti afrodisiache.
Direi di incominciare dalle spezie (intensificatori di sapore che riescono a dare gusti particolari e inaspettati), che in passato oltre che per condire gli alimenti e fabbricare profumi, erano utilizzati per la realizzazione di filtri amorosi. Tuffiamoci nel mondo inebriante e profumato delle spezie:
Alloro: ha un sapore molto intenso, è consigliato usarlo in piccole quantità (una foglia piccola o metà di una grande), esagerando si rischia di rendere amara la pietanza. Ha sempre avuto il significato di virilità: gli eroi romani cingevano il capo di corone di alloro.
Basilico: è basilare in tutte le cucine che si rispettino. Si aggiunge alla fine, ed è più efficace da fresco. In molti culti antichi il basilico è associato alla fecondità e alla passione.
Cannella: si estrae dalla corteccia dell'albero della cannella, è utilizzato in molti dolci, anche se alcune culture viene accostato alla carne. L'infuso di stecche di cannella è raccomandato durante il ciclo mestruale e la gravidanza.
Chiodo di Garofano: è aromatico e piccante e va usato con attenzione, tolto dal piatto prima di essere servito. Si usa nei dolci, con la carne, e in alcuni sughi.
Curry: è un insieme di spezie ( zenzero, cannella, semi di senape, peperoncino...), nella cultura indiana e indonesiana, si prepara un curry particolare per ogni piatto. In Occidente ci sono due varietà: delicato e forte, quest ultimo è per i valorosi.
Menta: ha un sapore fresco e viene utilizzata in dolci, bevande e anche in molte pietanze. Il profumo è favoloso.
Origano: tipico della cucina mediterranea, dal sapore e aroma intenso. Si potrebbe improvvisare un bagno con l'amante in una vasca colma d'acqua calda e origano.
Salvia: è preferibile utilizzarla fresca e non secca. Accompagna secondi piatti dal sapore forte (esempio: il maiale). Dall'aroma penetrante, va usata con moderazione. Nell'antica Grecia, i soldati venivano ricevuti dalle loro donne con un infuso di salvia che ne aumentasse la fertilità.
Vaniglia: ingrediente essenziale nella preparazione dei dolci. Il suo aroma viene utilizzato anche per profumare la pelle, specialmente nelle occasioni con il partner.
Zafferano: ha un colore arancione rossastro, che dopo la cottura, colora tutto di giallo. Ha un retrogusto amaro, si usa in dosi moderate. In Oriente gode della fama di stimolante.
Non ho elencato tutte le spezie, solo alcune, ma non mancherà la descrizione di alte. Aspettando il prossimo appuntamento, riporto una frase del Dalai Lama: "Avvicina l'amore e la cucina con sconsiderato abbandono"


Veronica Casale

Lucca Comics and Games: una giornata tra i protagonisti dei fumetti




"Il fumetto è considerato un po' come il parente povero del romanzo e del libro d'autore
[...] rappresenta una nuova dimensione di vita e di pensiero,
un nuovo genere della letteratura di evasione che interessa un numero assai elevato di lettori di tutte le età"

"La Metodologia dei fumetti applicata ai subnormali"- R. Zavalloni/ M.L. Bertolini



"Nella Toscana in mezzo ad una pianura
cinta da spalti, e fosse di bell'arte
con intorno colline di verdura
ed amene montagne da ogni parte
giace vaga città con forti mura
ch' Ercole o Polifemo, o il fiero Marte
minacciar non potrebbero e si appella
Lucca gentile, popolata e bella."

Così recitano i versi di Frà Puccini da Casoli, che meno di 3 secoli fa descriveva la città di Lucca. E' una descrizione valida anche ai giorni nostri, in quanto la città "dall'arborato cerchio" (D'Annunzio) è sicuramente una delle poche in Italia che conserva intatte alcune caratteristiche del passato. Ed è proprio all'interno del suo suggestivo centro storico che ogni anno, ormai dal 1966, si ospita il Festival del Fumetto. Generalmente è un evento che cade sotto il ponte dei Morti, e che allieta i visitatori per 3 giorni, previo pagamento di un biglietto giornaliero. 20.000 mq di aree espositive, 600 eventi organizzati e disseminati tra piazze e palazzi storici per la più grande manifestazione del settore in Italia. Editori, artisti emergenti, commercianti del fumetto accorrono per condividere la loro arte e per proporre nuovi o vecchi personaggi, con la speranza che magari possano diventare dei cult della portata di Dylan Dog. E' un evento aperto a tutti: collezionisti, amanti e anche chi come me si è avicinato al mondo del fumetto solo da poco. Si viene rapiti dalla bellezza e dalla estrema organizzazione della fiera, oltre che dai colori e dalle maschere sfoggiate da ragazzi, che hanno il potere, supportati dall'intera atmosfera, di farci tornare bambini anche solo per poche ore. Con un pò di fortuna poi si riesce a strappare qualche autografo, e nelle occasioni migliori anche disegni dei nostri idoli fumettistici. Non è un evento certamente da perdere perchè il fumetto, che viene ancora visto come un fenomeno legato al mondo dell'infanzia, è in realtà una forma di espressione a tutti gli effetti che nei confronti di bambini e adulti ha una funzione educativa e culturale.


Rita Murgese

mercoledì 4 novembre 2009

Live Jukebox: "Heroes" by David Bowie

E' un pò noto a tutti che gli artisti per dar vita alle loro creazioni devono essere ispirati da qualcosa o da qualcuno. Ed è altrettanto noto che molte volte sono i demoni personali ed il dolore più in generale a spingere l'artista a partorire le proprie idee migliori. David Bowie non fa certo eccezione a questa regola. Prima di comporre "Heroes", a metà degli anni '70, il Duca Bianco attraversò una grave crisi di carattere personale, dovuta ad abusi di alcool e droghe, e Los Angeles (luogo in cui risiedeva ai tempi) rischiava seriamente di essere la sua tomba. Ma il trasferimento a Berlino risultò essere la sua salvezza, sia per quanto riguarda la sfera personale sia nell'ambito lavorativo. Memorabile rimarrà nella storia della musica leggera internazionale la sua celebre "Trilogia Berlinese", composta dai tre album appunto che hanno visto la luce nella capitale tedesca, ovvero "Low, Heroes e Lodger". "Heroes" fa parte dell'omonimo album del 1977 e da molti è considerato il capolavoro del musicista britannico. Prodotto e scritto assieme a Brian Eno, il brano vuole assumere i connotati di un grido di dolore da parte di un ragazzo, rivolto alla propria amata per dissuaderla a non andarsene. Il quadro generale assume ancora più significato se a fare da sfondo alla canzone c'è il Muro di Berlino che "lascia" per un attimo il suo status di simbolo della Guerra Fredda per divenire l' ostacolo d' amore tra i due giovani amanti. E anche in questo risiede la bellezza del brano di Bowie.
Avrei potuto sicuramente mettere il pezzo originale tratto dall'album ma sono del parere che ogni grande cantante riservi il proprio meglio nelle esibizioni live. Quindi godetevi questo pezzo e questa splendida interpretazione del Duca Bianco e tentate di sentirvi anche voi "eroi solo per un giorno".






Luca Praino

Influenza A e caso Marrazzo…ma i veri problemi???



“L’Italia è una repubblica fondata sul gossip, la falsa morale e i terrori indotti”. Se solo i Padri costituenti avessero potuto dare uno sguardo all’Italia dei nostri giorni, avrebbero ripensato alla stesura degli articoli della nostra carta.
Partiamo dal caso Marrazzo. Dai bombardamenti massicci della tv italiana (strumento fondamentale nelle mani dei “costruttori” dell’opinione pubblica), noi tutti sappiamo ogni informazione sulla vicenda: sappiamo cosa l’ex governatore indossava durante il video commissionato dai carabinieri corrotti, la scena montata con le tre piste di cocaina e tutti i movimenti che questo video ha fatto nella varie redazioni. Ma sinceramente, di tutta questa vicenda, cosa ci importa realmente? Che Marrazzo abbia questa “perversione” sessuale non mi sembra sia un problema che ci riguarda; infatti non penso assolutamente che andare coi transessuali l’abbia condizionato nelle scelte per la Regione Lazio. Che abbia fatto uso di sostanze stupefacenti, tipo la cocaina, è una cosa ben più grave a mio parere. Ma chissà perché tutta l’attenzione si sposta su Brenda. Squallidi poi i commenti dei nostri politici, della serie “Almeno Berlusconi andava a donne”, come è indecente che un premier sia invischiato in queste storie di trame, di ricatti e di foto da acquistare.
Ed il caso Influenza A. Grazie a Topo Gigio sappiamo che dobbiamo lavarci le mani e che dobbiamo fare arieggiare le stanze. Ma veramente?? Dai telegiornali a Studio Aperto, tutti parlano della pandemia. Tutti si improvvisano grandi luminari della medicina. Aggiungere ulteriori commenti mi pare sia superfluo.
Penso sia più giusto però parlare di qualcosa di più grave che sta succedendo nel nostro Stato: il caso Cucchi, la crisi economica, l’attacco alla magistratura, le riforme. Ah no scusate, è vero..l’Italia è una repubblica fondata sul gossip, la falsa morale e i terrori indotti.

 

Andrea Cazzato

Parnassus, l'uomo che voleva ingannare il diavolo




Uscito nelle sale italiane il 23 ottobre 2009, “Parnassus” si colloca subito tra i primi posti della classifica dei film più visti in Italia. Diretto da Terry Gilliam e sceneggiato da Charles McKeown, “Parnassus, l’uomo che voleva ingannare il diavolo,” è legato oltre che alla originalità della pellicola anche alla morte del protagonista Heath Ledger, scomparso nel gennaio 2008. Morto per una overdose non volontaria di farmaci, Ledger non riesce a terminare l’opera cinematografica. Viene rimpiazzato da tre famosi attori, Johnny Depp, Colin Farrell e Jude Law, almeno per quanto riguarda le scene girate nel mondo fantastico all’interno dello specchio, in cui i tre interpretano le personalità dello stesso Tony (Heath Ledger). Migliaia di anni fa il dottor Parnassus (Christoper Plummer) fece un patto con Mr. Nick, il diavolo interpretato da Tom Waits, per ottenere l’immortalità. Il prezzo da pagare però è alto, in quanto Parnassus gli avrebbe dovuto cedere sua figlia , la dolce Valentina (Lily Cole), quando lei avrebbe compiuto l’età di sedici anni. Per evitare di perdere l’amata figlia, Parnassus negozia un nuovo patto: Valentina sarà del primo tra i due in grado di sedurre cinque anime. Intanto l’arrivo di un misterioso straniero, Tony Shepard ,finirà per cambiare le regole del gioco. Salvato dalla compagnia “Imaginarium” Tony entrerà a tutti gli effetti a far parte del gruppo teatrale, e per gratitudine nei loro confronti si impegnerà nel far decollare lo spettacolo. Nella sua persona però si cela una amibiguità latente , perché, a differenza di quello che vorrebbe far credere, nella vita fa tutt’altro che beneficenza per i bambini: è un piccolo truffatore che ha seri problemi con la mafia russa, un abile affabulatore, un affascinante furfante. Deciso ad aiutare Parnassus, Tony si imbarcherà in un viaggio attraverso mondi paralleli per salvare la ragazza dal maligno. Per passare da una dimensione all'altra, Tony entrerà nello specchio magico dove, di volta in volta, le sue sembianze cambieranno radicalmente (Johnny Depp, Colin Farrell, Jude Law).
Questo film rappresenta un mondo parallelo a quello della realtà, limitrofo perché in esso è protagonista il libero arbitrio che fin dall’alba dei tempi incarna la natura dell’uomo. Parnassus è il riflesso di ognuno di noi, uomini e donne alla deriva , costretti a scelte non sempre favorevoli. Il significato intrinseco al film è sicuramente profondo ma dà come l’impressione che sia stato cucito al suo interno per opera di una forzatura. La pellicola infatti risulta a tratti noiosa e lenta in quanto non riesce a cogliere il ritmo incalzante del tema.


Rita Murgese

venerdì 30 ottobre 2009

Pillole di Saggezza: "L'arco nel cielo" di Dario V. Caggia


La scelta di "AMORE LIQUIDO" di BAUMAN è nata come
una ispirazione...
poi mi sono reso conto che le tematiche toccate
sono attualissime e richiedonoulteriore approfondimento.
Così, per completare il quadro, propongo "L'ARCO Nel CIELO"
di DARIO V.CAGGIA.
...Ma...non è forse vero che "una volta che è stato detto
tutto sulle più importanti questioni della vita umana,
rimangono ancora da dire le cose più importanti?"
"AMORE LIQUIDO" e "L'ARCO NEL CIELO" partono da
premesse sostanzialmente analoghe:
il NON-SENSO delle società odierne, che conduce,
nel primo caso,ad una ridefinizione delle relazioni
inter-personali ed intra-familiari,
nel secondo caso, alla proposta di un cammino
di ricerca personale per arrivare alla definizione di AMORE
come "fusione totale tra due esseri".
Se, quindi, "AMORE LIQUIDO" si "limita" a fotografare
la realtà in una visione tutto sommato "pessimistica",
"L'ARCO NEL CIELO" parte dall'osservazione della realtà
e attraverso il mito va alla riscoperta di una saggezza
che appartiene all'uomo in quanto essere
capace di amarsi, di amare, di farsi amare.

"L'ARCO NEL CIELO" parte dalla GENESI...
"E Dio disse... Ecco il segno dell'alleanza tra me e voi
e tutti gli esseri viventi con voi per tutte le generazioni
future:
io metto il mio arco nel cielo e diventerà un segno di
alleanza tra me e la terra.
Quando addenserò la nubi sopra la terra e l'arco apparirà
tra le nuvole, io mi ricorderò dell'alleanza
e le acque non diventeranno più un diluvio
per distruggervi!"
(Genesi, 9,12-17)

...L'arcobaleno, infatti, compare, dopo il diluvio,
ai superstiti dell'Arca.
Il libro, continua affermando che un nuovo diluvio
di non-senso e di squallore sta, oggi, sommergendo
l'umanità.
"Piccoli uomini e piccole donne trascinano un'esistenza
amorfa e opaca legati in rapporti sconsacrati,
fatti di egoismo reificante, di competitività sterile
e assurda, suggestionati dagli idoli alienanti del possesso
e del consumo".

Tuttavia, l'uomo non ha completamente estinto
la sua sete d'infinito...
e guarda nel cielo per cercarvi il segno dell'alleanza divina".

...Si arriva poi a considerare che la Redenzione è ora compito
dell'uomo qualunque..."che non ha altra ricchezza
se non sé stesso e che in sé stesso deve ritrovare
la sua particella di divinità".
La via verso il divino, può essere consentita solo dall'Amore,
inteso come fusione totale tra due esseri.
Seguiamo attentamente il passaggio dalla Biologia
alla Metafisica dell'Eros attraverso la poetica descrizione
di un naturalista:
"...Ma, ogni tanto, ecco che i parameci
(esseri monocellulari che si riproducono per scissione,
infusori abitanti delle acque dolci)
cessano di nutrirsi; sembrano agitati, inquieti;
nuotando in ogni direzione come se cercassero qualcosa,
si urtano uno con l'altro, si battono con le loro ciglia.
Eccone ora due che si avvicinano, si uniscono,
poi altri due e poi tutti si dispongono a coppie.
Forse, in questo momento, secernono sostanze particolari,
specie di ormoni, che, diffusi nell'ambiente liquido,
li rendono più attraenti l'uno per l'altro.
Sempre avviene che i due parameci, una volta uniti
- coniugati -
si pigiano, si applicano bocca contro bocca.
A questa unione, a questa giustapposizione, che rievoca
un bacio di tutto l'essere, succederà un contatto
ancor più intimo.
Le membrane, che limitano i loro rispettivi protoplasmi,
si assottigliano, poi si annullano nella zona anteriore
del corpo, in modo che le due cellule coniuganti
si trovano ora come aperte l'una all'altra, una nell'altra....
La coppia, che fino a quel momento nuotava,
cade in fondo all'acqua, in uno stato di
depressione profonda, ma,
sotto l'inerzia apparente,
si manifesta una turbolenza interiore...
In ciascuno dei parameci, uno dei due nuclei
- quello sedentario -
rimane al suo posto, ma l'altro
- il migratore -
passa nel paramecio di fronte,
attraverso il sottile ponte di carne,
che collega i due esseri.
Poi ciascun nucleo migratore si fonde con
ogni nucleo sedentario,
per formare un nucleo misto o nucleo di coniugazione.
I due parameci, dopo aver ricostituito
le loro frontiere membranose,
si separano e ciascuno riprende la propria
esistenza autonoma...
Nulla, in apparenza, distinguerà l'infusorio da ciò che era
prima del matrimonio.
Tuttavia, sarà diventato essenzialmente diverso:
avrà espulso una parte importante
della propria sostanza nucleare,
compiendo forse un'epurazione benefica e soprattutto,
avendo ricevuto dal suo associato
esattamente quanto gli avrà dato,
sarà diventato l'altro per metà"
(J. Rostand, Le Bestiaire d'Amour, Laffont, Paris, 1970, pp.17-19).

Ancora una volta natura docet: un essere monocellulare,
autonomo in sé stesso, che non ha desideri sessuali
o finalità procreative,
ci dà una semplice, meravigliosa,
sublime lezione sull'essenza dell'amore:
congiungersi, compenetrarsi, diventare l'altro per metà".

Caggia Dario V., "L'arco nel Cielo", Brancato, Catania.


Massimiliano Murgese

mercoledì 28 ottobre 2009

" UNA LUCE DI SPERANZA"



 Ecco una delle tante mattine d'autunno. Dalla mia finestra si notano gli alberi che ondeggiano sulle note del vento. Ahimè, l'inverno è già arrivato! Come ogni mattina mi sveglio presto e cerco di dimenticare ciò che è accaduto la sera prima, la fretta mi fa fare degli errori madornali, mi rende la vita impossibile e non riesco ad avere un pensiero positivo..."uffa che scocciatura inizia un nuovo giorno!" Care lettrici, quante volte vi sarete sentite cosi, alzandovi dal letto già con mille pensieri per la testa? Capita, se nella vita non ci soffermiamo neanche per respirare a pieni polmoni. Accade spesso che noi donne vorremmo più libertà, più spazio per le nostre questioni, anche se alcune volte è impossibile; gli impegni familiari, lavorativi ci rendono sempre più insoddisfatte e fanno di noi delle persone, almeno in apparenza depresse. Ma sarà vero che il "malessere" del momento è la depressione? Quesito ampio a cui rispondere, o anche solo da comprendere, ma, purtroppo, evidente a tutti gli effetti. Noi donne viviamo in un mondo particolare dove speriamo sempre che giunga il famoso "principe azzurro" a salvarci...ma dove si sarà nascosto? Momenti difficili da superare, ma, "DONNE", facciamocene una ragione, il principe delle fiabe non esiste. In alcuni casi, il principe, si trasforma nell'uomo cattivo che ci fa del male, ma cerchiamo di combatterlo perché oggi si può fare qualsiasi cosa per sconfiggerlo. Sento spesso di donne che vengono maltrattate, picchiate, offese, ma oggi il rimedio c'è... Ci sono tante associazioni che cercano di aiutarci, di farci capire quando bisogna dire basta a questi mostri. Proviamo a diventare delle persone diverse in modo tale che, al mattino, quando ci svegliamo, dalla nostra finestra possiamo vedere una luce nuova, una luce fatta di speranza e positività.Diamo un nuovo SENSO ALLA VITA amiamoci per quello che siamo e cerchiamo di sconfiggere i " malesseri" di oggi con dei pensieri positivi che rendono le nostre giornate piacevoli da amare.


Anna Murgese

domenica 25 ottobre 2009

Live Jukebox: "Real Love" by John Lennon

Questa canzone è stata un inedito per molto tempo e quando ha visto la luce, grazie alla colonna sonora del documentario intitolato "Imagine: John Lennon", è stata accolta immediatamente come l'ennesima perla del compositore britannico. Lennon ne fece sei registrazioni tra il 1979 e il 1980 (anno del suo assassinio), insieme ad un'altra canzone dal nome "Real Life", brano diverso che successivamente si fuse con Real Love, dando vita ad un unico pezzo. I restanti Beatles, verso la fine del 1995, in contemporanea con l'uscita dell'operazione "Anthology The Beatles" ripresero la registrazione originale fatta da Lennon con un normalissimo registratore portatile a nastro e la svilupparono, rendendola un singolo nuovo di zecca che riscosse da subito un buonissimo successo. La canzone ha tutte le caratteristiche tipiche della composizione lennoniana, caratterizzata da un'atmosfera magica, surreale e molto dolce, tipici connotati del Lennon-style.
La descrizione non rende al meglio la bellezza del brano, quindi la cosa migliore da fare in questi casi è ascoltare e godere di questo piccolo momento di pura bellezza. Buon ascolto.





All my little plans and schemes,
Lost like some forgotten dreams.
Seems that all I really was doing,
Was waiting for you.
Just like littles girls and boys,
Playing with their littles toys.
Seems like all they really were doing,
Was waiting for love.
Don't need to be alone,
No need to be alone.
It's real love It's real.
Yes, it's real love, it's real.
From this moment on I know,
Exactly where my life will go.
Seems that all I really was doing,
Was waiting for love.
Don't need to be afraid,
No need to be afraid,
It's real love It's real,
Yes, it's real love, it's real.
Thought I'd been in love before
But in my heart, I wanted more
Seems like all I really were doing
Was waiting for you.
Don't need to be alone,
Don't need to be alone.
It's real love It's real.
It's real love, it's real.



Luca Praino

sabato 24 ottobre 2009

FAB FOUR? una storia a tre puntate: 2° parte

Negli album dei Beatles, a partire da "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" (1967) sono presenti degli indizi che attesterebbero la versione della morte di Paul McCartney. Questi, secondo alcuni studiosi, sarebbero stati introdotti volutamente dai rimanenti componenti del gruppo per invitare indirettamente i fans a sorreggere la tesi della morte. Si tratta non solo di elementi presenti sulle copertine degli album ma anche di stralci di canzoni che se ascoltati nel verso giusto suggeriscono inferenze.



 E' il 1967. Sulla scena musicale internazionale si affacciano due gruppi che faranno la storia del rock psichedelico: i Doors, con il loro album omonimo, e i Pink Floyd con l'album "The Piper at the Gates of Dawn". Contemporaneamente esce "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band". E' un album importante per due motivi: innanzi tutto perchè segna, assieme al precedente Revolver del 1966, la fine delle loro apparizioni dal vivo , e poi perchè è ricco di elementi che riportano alla storia della scomparsa di Paul. La copertina, oltre ad essere ricca di colori, è caratterizzata dalla presenza di molti personaggi famosi che circondano i Beatles posti al centro, dietro la grancassa. Tra tutti i personaggi spicca la figura di Aleister Crowley (cerchiato in rosso), considerato il principale esponente del Satanismo. In basso a destra si può notare la presenza di una bambola che indossa una maglia a strisce. La sua particolarità è che nella mano destra stringe il modellino di una Aston Martin (presunta macchina dell'incidente di Paul) mentre nella mano sinistra un guanto, da automobilista, insanguinato. Ma adesso veniamo al particolare più interessante: se noi ponessimo uno specchietto perpendicolarmente alla scritta posta al centro della grancassa (Lonely Hearts), leggeremmo la frase I-ONE IX HE DIE, la quale rimanderebbe alla data della presunta morte. Mentre prestando attenzione ai fiori gialli sotto la scritta Beatles incuriosisce la forma della composizione, la quale richiama quella di un basso mancino (strumento suonato da McCartney). Ultimo presunto indizio presente sulla cover dell'album è la presenza di una mano che aleggia sul capo del bassista, simbolo orientale di benedizione divina destinata a qualcuno che sta per ricevere una sepoltura.



Nello stesso anno, pochi mesi dopo l'uscita del Sgt. Pepper, i Beatles danno alle stampe un nuovo album intitolato "Magical Mystery Tour", in parte colonna sonora dell'omonimo film. E' proprio da quest'ultimo che si possono estrapolare alcuni indizi. C'è una scena in cui Paul appare seduto dietro una scrivania che sul fronte riporta la scritta I WAS (io ero). In un'altra scena durante la canzone "YOUR MOTHER SHOULD KNOW", i Beatles appaiono con un fiore all'occhiello rosso, tutti tranne McCartney che invece lo porta nero.
Nel long playing dove compare il brano "I AM THE WALRUS" (il tricheco), Paul compare mentre indossa un costume da tricheco. Nella simbologia precristiana dei popoli celti ed in particolare dei Vichinghi questo animale identifica la morte. Sapere che Paul fosse il componente del gruppo vestito da tricheco era praticamente impossibile se non fosse stato per un "suggerimento" lasciato da John Lennon in "Glass Onion", canzone facente parte del "White Album", uscito un anno più tardi del Magical Mystery Tour. In questa canzone, infatti, si può udire un verso di Lennon che recita "...well here's another clue for you all: the walrus was Paul..." (Bene ecco un altro indizio per tutti voi: il tricheco era Paul).



E' il 1969 ed esce l'ultimo album registrato in studio dai quattro di Liverpool, dal titolo "Abbey Road". Questa è la copertina che più delle altre avvalora la tesi della dipartita del bassista dei Beatles. Sulla copertina Paul è l'unico che cammina a piedi nudi ( in alcune religioni i morti vengono seppelliti scalzi). Ma osserviamo la scena...
...sembra tutto casuale, una qualsiasi strada di Londra, ma si può notare un furgone della polizia dello stesso tipo di quelli che intervengono in gravi incidenti stradali; il suo numero corrisponde al veicolo in servizio la sera del tragico 9 Novembre 1966. Sulla sinistra della copertina parcheggiata a cavallo del marciapiede una Wolkswagen "Maggiolino", sfoggia  la targa "LMW 28IF": gli ultimi caratteri sono rivelatori : 28IF. "Se" Paul McCartney fosse stato vivo nel 1969 avrebbe avuto 28 anni. Inoltre la posizione dei baronetti richiama alla mente l'immagine di una processione funeraria, nella quale il morto (in questo caso McCartney) si trova al centro, mentre John Lennon rappresenta il cerimoniere vestito di bianco, Ringo, con un sobrio vestito nero, potrebbe far pensare al portatore della bara e infine George Harrison il becchino.



...continua


Rita Murgese & Luca Praino

venerdì 23 ottobre 2009


Vi propongo "AMORE LIQUIDO" di ZYGMUNT BAUMAN, sociologo nonché influente pensatore.
Come da prefazione, "il principale eroe del libro è la relazione umana, mentre gli altri protagonisti sono uomini e donne, nostri contemporanei, disperati perché abbandonati a se stessi... che anelano la sicurezza dell'aggregazione... e quindi ansiosi di instaurare relazioni, ma al contempo timorosi di restare impigliati in relazioni stabili... poiché paventano che tale condizione possa comportare oneri e tensioni che non vogliono né pensano di poter sopportare e che dunque possa fortemente limitare la loro agognata libertà di instaurare relazioni".

...Un viaggio affascinante e coinvolgente attraverso uno dei tanti paradossi della società moderna tra la paura della solitudine e il desiderio dell' altro.
Alcune riflessioni a margine, non del tutto scontate, mi portano ad analizzare l'uso dell' attributo "liquido" in antitesi a"solido"...

L'idea di Bauman è, però, lontana dal Panta rei os potamòs di Eraclito.
Se dovessi servirmi di un'immagine userei piuttosto quella di un laghetto artificiale...
...Una realtà sostanzialmente chiusa, confinata, dominata da una visione utilitaristica.
Tuttavia, i fragili equilibri della società "liquido-moderna", secondo la visione "pessimistica" di Bauman, non spingono verso un rinnovamento, un cambiamento dei valori di riferimento su cui si basa la società contemporanea, poiché trovano in sé e nelle loro regole la loro stessa ragione di esistere...
L'uomo ne esce, a mio avviso, ridimensionato nella sua unicità, mortificato nella sua preziosità, limitato nella sua libertà, sconfitto e rassegnato...



La società "liquido-moderna" è dominata dalla grande economia di massa, la cosiddetta economia di mercato, la cui idea fondante (che non risparmia le relazioni sociali) può essere così riassunta: "quando si parla di oggetti di consumo, la soddisfazione attesa tende a essere misurata in rapporto al costo; si cerca la giustificazione economica dell'investimento"...
e dalla diffusione crescente di sistemi di comunicazione/informazione telematici..."l'avvento della prossimità virtuale rende le connessioni umane al contempo più frequenti e più superficiali, più intense e più brevi"...


Le profonde trasformazioni sociali plasmano gli attori, generando un senso di impotenza e di sfiducia...
In uno slancio di "ottimismo" Bauman scrive: "...la sopravvivenza e il benessere della communitas dipendono dalla fantasia, dall'inventiva e dal coraggio che l'uomo saprà dimostrare nell'infrangere la routine e tentare modi mai provati prima..."


Il senso di precarietà, conduce l'uomo verso la paura primordiale della MORTE e...dell' AMORE... in una stupenda analogia che, per me, costituisce il motivo scatenante per cui ho proposto "AMORE LIQUIDO"
...ma..."SENTIAMOLO" attraverso le parole di Bauman:
"...(come sostiene Ivan Klima)...poche cose si avvicinano alla morte quanto l'amore corrisposto. Ciascuna apparizione dell'una o dell'altro è un evento unico ma anche definitivo, che non ammette repliche, non concede appelli, non consente deroghe. ciascuna di esse deve essere ed è un evento a sé stante. Ciascuna di esse nasce per la prima volta, o rinasce, ogni qual volta entra in scena, sempre spuntando dal nulla, dall'oscurità del non-essere, senza un passato né un futuro...Nessuno può sperimentare due volte lo stesso amore o la stessa morte - così come, ci diceva ERACLITO, nessuno può bagnarsi due volte nello stesso fiume...In ogni amore, ci sono sempre due esseri, ciascuno dei quali è la grande incognita nelle equazioni dell'altro... è questo che fa percepire l'amore come un capriccio del destino: quello strano e misterioso futuro, impossibile da predire, prevenire o evitare, accelerare o arrestare. Amare significa offrirsi a quel destino...una condizione in cui paura e gioia si fondono...E offrirsi a quel destino significa, in ultima analisi, l'accettazione della libertà nell'essere...Come afferma Erich Fromm, "la soddisfazione, nell'amore individuale, non può essere raggiunta senza la capacità di amare il prossimo con umiltà, fede e coraggio".


Bauman Zygmunt, Amore Liquido - sulla fragilità dei legami affettivi, ed. Laterza, Bari, 2008.




Massimiliano Murgese

giovedì 22 ottobre 2009

Il Senso della Vita: l'altra faccia della medaglia



Cari lettori, oggi mi voglio soffermare a parlare con voi dei disagi che si creano nelle varie attività dei bambini disabili.
Sentivo, qualche giorno fà, che una mamma non riusciva, dopo tanti anni di attesa e vari passaggi burocratici, ad avere la giusta assistenza al proprio figlio disabile e, giustamente, chiedeva un piccolo aiuto alle autorità.
Ma ci siamo mai chiesti perché si solleva un gran polverone per tali faccende senza, peraltro, mai giungere ad una conclusione soddisfacente?
Doniamo, ogni anno, migliaia di euro in beneficenza risolvendo in realtà ben poco.
Ma questi soldi alla fine dove vanno a finire? Povere mamme... alle prese con una vana lotta contro la burocrazia.... e poi, diciamoci la verità, a cosa servono tutti questi documenti, tra l'altro difficili da capire?
I bambini disabili hanno bisogno di concretezza, di amore, di essere accuditi in modo adeguato.... allora diciamo basta, diamoci una mossa!
La cosa piu' bella del mondo è la gioia di un bambino che ti abbraccia, ti bacia senza inganno... è questo "IL VERO SENSO DELLA VITA"!
Amiamoli, perchè anche loro sono il nostro futuro.


Anna Murgese

mercoledì 21 ottobre 2009

FAB FOUR? Una storia a tre puntate



9 Novembre 1966, ore 5.00 AM

"Ragazzo muore per un incidente stradale.
Si trovava nella sua macchina, una Aston Martin rossa, quando per una distrazione si è scontrato ad un incrocio."

Immagino che quel mercoledì mattina, nella pagina di cronaca del quotidiano di Londra si sarebbe dovuto leggere così, ma...
...chi era questo ragazzo?

12 Ottobre 1969

Russ Gibb, dj della radio NKNR-FM di Detroit, riceve una telefonata da un certo Tom, che annuncia con sicurezza la morte di Paul McCartney.
Prima di inoltrarmi nel racconto, è interessante notare come esistano delle incongruenze tra le diverse versioni. Infatti secondo il libro "Sgt. Pepper's, la vera storia" scritto da Riccardo Bertoncelli in collaborazione con Franco Zanetti, a chiamare il dj della radio americana, qui nota come WKNR, sarebbe stato un certo Alfred. Dal giorno della misteriosa telefonata sono state create diverse teorie, ben salde ad alcuni indizi presenti in molti degli album dei Beatles. Prima di analizzare le varie copertine, vi introduco alla versione più accreditata che spiegherebbe la morte del bassista dei Fab Four. Ci troviamo prima del 1966 negli studi di Abbey Road. Paul litiga con i suoi colleghi ed esce infuriato dagli studi. Sono i suoi ultimi minuti di vita perchè poco dopo avrà un incidente nel quale rimarrà decapitato. Coincidenza curiosa fu che il 9 Novembre del '66 Paul McCartney realmente rimase coinvolto in un incidente stradale assieme ad un'altra persona.

Ma chi è il sostituto?

Il prescelto fu William Campbell, poliziotto di professione e musicista dilettante, il quale venne sottoposto ad operazioni di chirurgia plastica per renderlo più somigliante al deceduto Paul.

Ma perchè nascondere la sua morte? Perchè non prendere ufficialmente atto dell'accaduto?

Fu una decisione di John Lennon e gli altri, appoggiata dal manager Brian Epstein.
Un tassello interessante in tutta questa storia è il perchè di questa decisione. Attenendomi alla versione contenuta nel libro "Il caso del doppio Beatle" scritto da Glauco Cartocci, l'incidente automobilistico sarebbe stato orchestrato dalla CIA per uccidere Epstein e non Paul che invece ne sarebbe rimasto vittima.

...continua



Rita Murgese

lunedì 19 ottobre 2009

IL SENSO DELLA VITA: I pensieri di una madre nella società moderna.


Molte volte mi sono soffermata a pensare quale sia, oggigiorno, il senso della vita date le vicissitudini accadute ultimamente. "Madre uccide figlio perché posseduto dal diavolo"; "Madre uccide figlio perché piangeva troppo"; "Madre partorisce in bagno e butta bimbo in un cassonetto"ecc. Ne potrei fare tanti di esempi del genere, ma in che mondo viviamo....
Io ho 37 anni e sono sposata da circa 5 anni con una persona che ha fatto di me la donna più felice di questo mondo, abbiamo un bimbo di 3 anni che è la nostra gioia. Ma a queste mamme cosa manca? La cosa strana è che questi "fattacci" accadono nelle cosiddette "buone famiglie", dove i disagi non esistono, dove la vita dovrebbe scorrere lieta, spensierata, dove la mattina quando ti alzi non devi pensare a cosa cucinare, a fare presto altrimenti fai tardi al lavoro, dove tutto scorre cosi in fretta che non si ha il tempo di soffermarsi a pensare a se stessi. La pazzìa incombe in questa società dove i veri valori della famiglia non esistono più, dove si litiga anche per un posto auto, dove si va avanti solo se sei un arrampicatore sociale. Allora cari lettori mi dite quale sia, oggi, il senso della vita? Cosa dovrò insegnare a mio figlio? La lotta per il potere per vivere in questa società fasulla o il vero senso della vita? "L' AMORE PER IL PROSSIMO E PER SE STESSI"?



 Anna Murgese