venerdì 30 ottobre 2009

Pillole di Saggezza: "L'arco nel cielo" di Dario V. Caggia


La scelta di "AMORE LIQUIDO" di BAUMAN è nata come
una ispirazione...
poi mi sono reso conto che le tematiche toccate
sono attualissime e richiedonoulteriore approfondimento.
Così, per completare il quadro, propongo "L'ARCO Nel CIELO"
di DARIO V.CAGGIA.
...Ma...non è forse vero che "una volta che è stato detto
tutto sulle più importanti questioni della vita umana,
rimangono ancora da dire le cose più importanti?"
"AMORE LIQUIDO" e "L'ARCO NEL CIELO" partono da
premesse sostanzialmente analoghe:
il NON-SENSO delle società odierne, che conduce,
nel primo caso,ad una ridefinizione delle relazioni
inter-personali ed intra-familiari,
nel secondo caso, alla proposta di un cammino
di ricerca personale per arrivare alla definizione di AMORE
come "fusione totale tra due esseri".
Se, quindi, "AMORE LIQUIDO" si "limita" a fotografare
la realtà in una visione tutto sommato "pessimistica",
"L'ARCO NEL CIELO" parte dall'osservazione della realtà
e attraverso il mito va alla riscoperta di una saggezza
che appartiene all'uomo in quanto essere
capace di amarsi, di amare, di farsi amare.

"L'ARCO NEL CIELO" parte dalla GENESI...
"E Dio disse... Ecco il segno dell'alleanza tra me e voi
e tutti gli esseri viventi con voi per tutte le generazioni
future:
io metto il mio arco nel cielo e diventerà un segno di
alleanza tra me e la terra.
Quando addenserò la nubi sopra la terra e l'arco apparirà
tra le nuvole, io mi ricorderò dell'alleanza
e le acque non diventeranno più un diluvio
per distruggervi!"
(Genesi, 9,12-17)

...L'arcobaleno, infatti, compare, dopo il diluvio,
ai superstiti dell'Arca.
Il libro, continua affermando che un nuovo diluvio
di non-senso e di squallore sta, oggi, sommergendo
l'umanità.
"Piccoli uomini e piccole donne trascinano un'esistenza
amorfa e opaca legati in rapporti sconsacrati,
fatti di egoismo reificante, di competitività sterile
e assurda, suggestionati dagli idoli alienanti del possesso
e del consumo".

Tuttavia, l'uomo non ha completamente estinto
la sua sete d'infinito...
e guarda nel cielo per cercarvi il segno dell'alleanza divina".

...Si arriva poi a considerare che la Redenzione è ora compito
dell'uomo qualunque..."che non ha altra ricchezza
se non sé stesso e che in sé stesso deve ritrovare
la sua particella di divinità".
La via verso il divino, può essere consentita solo dall'Amore,
inteso come fusione totale tra due esseri.
Seguiamo attentamente il passaggio dalla Biologia
alla Metafisica dell'Eros attraverso la poetica descrizione
di un naturalista:
"...Ma, ogni tanto, ecco che i parameci
(esseri monocellulari che si riproducono per scissione,
infusori abitanti delle acque dolci)
cessano di nutrirsi; sembrano agitati, inquieti;
nuotando in ogni direzione come se cercassero qualcosa,
si urtano uno con l'altro, si battono con le loro ciglia.
Eccone ora due che si avvicinano, si uniscono,
poi altri due e poi tutti si dispongono a coppie.
Forse, in questo momento, secernono sostanze particolari,
specie di ormoni, che, diffusi nell'ambiente liquido,
li rendono più attraenti l'uno per l'altro.
Sempre avviene che i due parameci, una volta uniti
- coniugati -
si pigiano, si applicano bocca contro bocca.
A questa unione, a questa giustapposizione, che rievoca
un bacio di tutto l'essere, succederà un contatto
ancor più intimo.
Le membrane, che limitano i loro rispettivi protoplasmi,
si assottigliano, poi si annullano nella zona anteriore
del corpo, in modo che le due cellule coniuganti
si trovano ora come aperte l'una all'altra, una nell'altra....
La coppia, che fino a quel momento nuotava,
cade in fondo all'acqua, in uno stato di
depressione profonda, ma,
sotto l'inerzia apparente,
si manifesta una turbolenza interiore...
In ciascuno dei parameci, uno dei due nuclei
- quello sedentario -
rimane al suo posto, ma l'altro
- il migratore -
passa nel paramecio di fronte,
attraverso il sottile ponte di carne,
che collega i due esseri.
Poi ciascun nucleo migratore si fonde con
ogni nucleo sedentario,
per formare un nucleo misto o nucleo di coniugazione.
I due parameci, dopo aver ricostituito
le loro frontiere membranose,
si separano e ciascuno riprende la propria
esistenza autonoma...
Nulla, in apparenza, distinguerà l'infusorio da ciò che era
prima del matrimonio.
Tuttavia, sarà diventato essenzialmente diverso:
avrà espulso una parte importante
della propria sostanza nucleare,
compiendo forse un'epurazione benefica e soprattutto,
avendo ricevuto dal suo associato
esattamente quanto gli avrà dato,
sarà diventato l'altro per metà"
(J. Rostand, Le Bestiaire d'Amour, Laffont, Paris, 1970, pp.17-19).

Ancora una volta natura docet: un essere monocellulare,
autonomo in sé stesso, che non ha desideri sessuali
o finalità procreative,
ci dà una semplice, meravigliosa,
sublime lezione sull'essenza dell'amore:
congiungersi, compenetrarsi, diventare l'altro per metà".

Caggia Dario V., "L'arco nel Cielo", Brancato, Catania.


Massimiliano Murgese

1 commento:

  1. hai scritto delle cose toccanti. il tuo sentimento, la tua sensibilita', fa di te una persona meravigliosa. spero che tu possa essere sempre felice.

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